mercoledì 12 giugno 2013

Forze Armate

 

 
Sin dai tempi più antichi, l’allenamento dei soldati è sempre stato uno strumento indispensabile per riuscire a sopraffare gli eserciti nemici.
Dal passato dove la corsa era l’unico indispensabile esercizio (in alcuni corpi è ancora così), il modo di preparare i soldati è cambiato radicalmente.
Il Maggiore dell’esercito statunitense Mark Ivezaj, in collaborazione con Matt Wenning, famoso powerlifter, ha studiato un metodo per trasformare il proprio battaglione, in un gruppo di soldati scelti, che si possano adattare meglio alle nuove difficoltà imposte dei conflitti moderni (“Muscle& Fitness”, ottobre 2011, pag 70).
Questo sistema predilige alte ripetizioni con basso carico per creare nei combattenti una maggiore resistenza agli sforzi.
Seppur in parte anche l’Esercito Italiano ha cambiato i propri standard valutativi. Un esempio sono le prove fisiche necessarie al superamento degli iter concorsuali necessari per una carriera nelle Forze Armate.
I corpi speciali come Navy SEALS, incursori o “4 reggimentoAlpini” (sede a Montorio Veronese), possono rispecchiare come l’allenamento riesca a trasformare gli allievi in veri e propri uomini quasi invulnerabili.
Negli addestramenti vengono insegnate discipline inerenti a ogni tipo di terreno in cui un ranger oppure un incursore possa trovarsi.

 
 
Operazione dei GIS

 

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